08/03/12

Orchi e streghe


Capitolo 7: Il brusco risveglio.

Rosina attese non poco, prima di uscire dal suo nascondiglio.
Era buio, ma aveva smesso di piovere, la luna illuminava quanto basta. Gli unici rumori che si udivano erano il verso dei grilli ed il russare proveniente dell’essere proveniente dalla camera.  Rosi si diresse silenziosa ma rapida verso la porta principale.
Stava molto attenta ai rumori provenienti dalla stanza sulla destra, se il bestione avesse smesso di russare… beh! Quello  era il momento di preoccuparsi.
La bambina girò la maniglia più piano che potè, fece comunque un leggero Teck…
Rosi stette ad ascoltare…Groanf….. Groanf….
Dormiva ancora. Rosi tirò la maniglia verso di se, pronta a scattare di corsa non appena la porta fosse aperta, ed a fuggire il più lontano possibile da quell’essere grottesco e spaventoso. La porta non si aprì, doveva essere chiusa a chiave, Rosina non ricordava quando l’omone verde l’avesse fatto, ma non era proprio il momento di pensarci. 
La chiave non era nel buco della serratura.
Ora era seriamente agitata, si diresse verso una finestra, ma si mosse troppo in fretta, il pavimento era ancora umido, scivolò cadendo di schiena, facendo un bel botto.
Rosina rimase qualche secondo, in quella posizione con gli occhi fissi sulla porta della stanza, dove dormiva il bestione. Intenta ad ascoltare …
Non sentii più russare… in compenso si accese la luce della camera. Rosi non perse un secondo, si sollevò, sforzando il sedere ancora dolorante, si guardò intorno, notando un mobile in ferro nella zona dei fornelli.
zomp … zump
Rosi era quasi arrivata allo sportello quando la porta si aprì, rimase impalata per qualche secondo.  La luce si accese anche nel soggiorno, quando la creatura fece ingresso nella stanza con un balzo. L’essere stava curvo lanciando dei brevi latrati animaleschi, indosso aveva solo un paio di logori pantaloni di stoffa. La creatura notò subito la bambina le lanciò contro un verso disumano, una specie di  hhuuuaaaarrrrrggggg. La bambina zompò verso il mobile in ferro entrandovi. All’interno del mobile, vi erano un sacco di pentole, padelle, graticole ed utensili vari. Il mostro fece altrettanto, scagliandosi a torso nudo sul mobile con fare inferocito, ma naturalmente non riuscendo ad entrarvi. Si limitò a tendere un braccio nel tentativo di acchiappare la piccola. fortunatamente il mobile era molto ampio cosi ché la bambina si poté rannicchiare sul fondo appiattendosi più possibile. Il mostro aveva lunghe braccia, ma tuttavia non riusciva comunque ad acciuffare la bambina, Rosi trovatasi faccia a faccia con i lunghi artigli neri che la sfioravano, non resistette, scoppiò in lacrime. La creatura ritrasse il braccio di botto, per alcuni secondi, fissò la bambina con sguardo furioso, per niente “distante”. All’improvviso la creatura emise un urlo simile a quello precedente, Rosina ebbe la panoramica completa dei denti del mostro, gialli ma sani, aguizzissimi. L’essere diede un pugno con entrambe le mani al mobile, facendone tremare l’intera struttura metallica, peggiorando ulteriormente il pianto di Rosina. Fatto ciò l’orribile uomo verde si allontanò rapidamente in direzione dell’ingresso, brontolando ad alta voce frasi incomprensibili.
Gronf gronf gronf..
E cosi via.

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