17/09/12

All'inferno e...Ritorno Capitolo 12: Il... Ritorno


Caricai velocemente borse e valigie nella mia auto e partimmo in direzione della nuova casa. Lei faceva strada con la sua Porsche ed io subito appiccicato, quasi per paura di perderla. Trascorsi 5 minuti transitammo davanti i giardini pubblici e Federica rallentò fino a fermarsi poco distante da dove ci incontrammo pochi giorni prima. Sul ciglio della strada c’era una ragazza dall’aspetto triste appoggiata ad un’auto. Federica abbassò il finestrino ed alle sue parole la ragazza annuì e poi salì nella propria vettura. Ripartimmo con Federica davanti, io al centro e la ragazza in coda e con mio sommo stupore ci fermammo davanti allo strano palazzo che mi aveva già fatto visitare. Non nego che ero in preda alla confusione più totale tanto che mi fermai sulla destra senza nemmeno parcheggiare. Federica invece aveva parcheggiato la sua Porsche, ne scese, parlò un attimo con la ragazza e, quindi,  avvicinandosi alla mia macchina disse:
Beh, che fai? Non parcheggi? Siamo arrivati a destinazione; prendi i bagagli e seguimi”.
Si, si,” balbettai, “ora parcheggio”.
Parcheggiare l’auto e scaricare i bagagli fu rapidissimo come bere un bicchiere d’acqua in pieno deserto. Entrammo nel palazzo e Federica chiamò l’ascensore.
Meno male che Luci l’ha riparato”.
Luci?” le chiesi non capendo cosa volesse dire.
Federica scoppiò in una fragorosa risata.
Luci è il portiere del palazzo, si occupa prevalentemente di manutenzioni elettriche, per questo lo chiamiamo Luci, ma puoi rivolgerti a lui per qualsiasi cosa e ti sarà di aiuto”.
Salimmo al 1° piano e, ricordandomi della disposizione degli appartamenti non nascosi il mio stupore:
Ma Federica, al 1° piano ci sono gli appartamenti di lusso, quelli che costano poco; ma non erano tutti occupati?
No”, rispose Federica, “non posso darli in affitto al primo che me lo chiede; devo pur metterlo alla prova e vedere se lo merita. E tu te lo sei meritato; sei stato molto bravo”.
Grazie di cuore Federica, sono felicissimo”.
Camminammo per metà corridoio, poi ci fermammo; Federica estrasse 2 chiavi, aprì la porta e mi disse:
Questa è la tua nuova casa; ti piace?
Ma è bellissima, mobili belli, aria condizionata, vista sulla strada, cosa posso chiedere di più?
Mi fa piacere”, fece Federica, “ma ora passiamo alla parte burocratica, al contratto”.
Si, certo” replicai.
Sul tavolo della cucina c’era un foglio; mi sedetti, era un contratto di quelli già compilati ed a cui mancano solo i dati anagrafici. I dati di Federica erano già scritti, trascrissi velocemente i miei e poi lessi velocemente il testo del contratto. Mi soffermai sull’importo – 600 euro + 100 euro di cauzione – e poi proseguii velocemente sino in fondo dove era stata aggiunta un’appendice che diceva:
L’inquilino accetta incondizionatamente quanto esplicitato nell’allegato che forma parte integrante del presente contratto
 Non vedendo alcun allegato mi rivolsi a Federica chiedendole lumi. Lei aprì un cassetto dell’armadio ed estrasse un sacchettino di velluto ed un foglio di carta; era l’allegato al contratto che così recitava:

1 – Il contratto di locazione di cui il presente allegato è da considerarsi parte integrante è da intendersi “a tempo indeterminato” salvo rescissione consensuale. La proprietaria si impegna a non sfrattare l’inquilino e l’inquilino si impegna a non abbandonare l’appartamento pena la perdita di tutto l’ammontare della cauzione che mensilmente viene versata contestualmente all’affitto.
2 – L’inquilino, a tutti gli effetti, fa parte integrante dell’appartamento e quindi è di proprietà personale della proprietaria dell’appartamento stesso. Egli deve mettersi a disposizione della proprietaria ogni qualvolta lei lo riterrà opportuno e, comunque entro le 24 ore successive alla chiamata. Qualora fosse impossibilitato a farlo, l’inquilino deve darne comunicazione telefonica e fornire un’adeguata giustificazione.
3 – La disponibilità nei confronti della proprietaria verrà richiesta nell’arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro; l’incontro, salvo diversa disposizione della proprietaria, si terrà nell’appartamento dato in locazione e potrà avvenire anche senza preavviso. Tutti i periodi di assenza dell’inquilino dovranno essere comunicati alla proprietaria senza specificarne il motivo.
4 – La mancata messa a disposizione dell’inquilino nei confronti della proprietaria nel rispetto degli accordi stabiliti, comporta una sanzione pari ad una mensilità di affitto, comprensiva della cauzione. La seconda contravvenzione può comportare una sanzione doppia o la perdita del diritto di residenza nell’appartamento a discrezione della volontà della proprietaria.

Lessi e rilessi più volte il foglio, poi il mio sguardo si indirizzò verso Federica riuscendo a proferire poche parole:
Ma allora….. significa che….
Federica prese il sacchetto di velluto da cui prese una collanina, simile ad un collarino stretto, di color azzurro, con incise una S ed una F maiuscole e me lo porse invitandomi ad indossarlo.
Credevi di liberarti così facilmente di me? Ricordi cosa ti dissi il primo giorno a casa mia?
Veramente mi hai detto tante cose”.
Tra tante altre cose, ti ho detto: Significano che da questo momento sei lo SCHIAVO di Miss FEDERICA. E ricordati di non darmi del tu, anche se vivi qui da solo. ”
Abbassai la testa, credevo di essere ritornato in libertà ed invece ero ritornato all’inferno. Pensai qualche minuto sul da farsi, guardai Federica e poi il foglio, di nuovo Federica e nuovamente il foglio, incerto sul da farsi. Poi rivolgendomi a Federica, le dissi:
Ha una penna Padrona?
Lei con un sorriso colmo di soddisfazione me la porse ed io firmai prima l’allegato e poi il contratto d’affitto. Ero definitivamente suo.
Dentro di me un misto di sensazioni ed emozioni, ma alla fine dei conti avevo bisogno della casa, di una maledetta casa dove abitare e solo Federica poteva venire incontro a queste mie esigenze.
Padrona Federica raccolse il contratto e mi disse:
Mi fa piacere che tu abbia firmato, che tu sia un mio inquilino. Non ti devi preoccupare, non è scontato che ti chiami, ma devi stare all’erta perché potrei suonare alla tua porta o chiamarti al cellulare in qualsiasi momento e dovrai essere a mia disposizione per tutto il tempo che vorrò e per fare quello che vorrò. Siamo intesi?
Si, Padrona Federica, sarò suo quando lei lo vorrà”.
Bene, ora devo lasciarti perché devo occuparmi della ragazza. Chissà se diventerà una nuova inquilina? Ciao”.
Arrivederci Padrona Federica”.
Ero confuso e cercai di illuminarmi le idee andando alla finestra. Vidi la Padrona assieme alla ragazza incontrata ai giardini pubblici rientrare nel palazzo, probabilmente per farle fare lo stesso giro che aveva fatto fare a me. All’improvviso suonò il campanello della porta ed il cuore mi salì in gola. Andai ad aprire e si presentò davanti un uomo grande e grosso che si presentò dicendomi:
Sono Lucifero, il portiere del palazzo; per qualsiasi servizio di cui abbia bisogno non esiti a chiamarmi
Va bene”, gli risposi, “grazie”.
Lui si girò e non potei fare a meno di notare sulla nuca un grande tatuaggio raffigurante una frusta. Ma allora anche lui…? Cosa intendeva per “qualsiasi servizio”? La storia si faceva sempre più torbida e non trovavo risposte alle mie domande; ma forse lo schiavo non deve porsi domande né tantomeno ricevere risposte. Deve solo obbedire.

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