Stavo
quasi per addormentarmi quando le campane di mezzogiorno mi svegliarono. Non
avevo molta fame. Tutto quello che era successo nelle ultime 24 ore mi aveva
stravolto anche lo stomaco, oltre che la mente. Ora mi attendeva la
presentazione alle 2 amiche e mi chiedevo cosa nascondesse questa novità anche
se qualche sospetto ce l'avevo. Mi alzai ed andai in bagno a sistemarmi un po’.
Non volevo che la Padrona
mi trovasse con i capelli arruffati e la faccia da rincoglionito. Aprii il
frigo, non c'era granché. Da un armadio presi dei crackers, giusto per non
rimanere proprio a digiuno. Un sorso d'acqua ed una pesca completarono il mio
lauto pranzo, poi accesi la tv ed aspettai l'arrivo delle 3 ragazze.
Verso
le 14 il rumore della Porsche mi fece sobbalzare. Spensi la tv ed andai verso
la porta, senza avvicinarmi troppo. Sentii le sonore risate delle ragazze che
si avvicinavano, poi il rumore della chiave e la porta che si aprì. Si
presentarono davanti a me 3 bellissime donne, vestite tutte e 3 in modo molto provocante, ma
erano davvero belle tutte, non solo per la minigonna da urlo che indossavano.
"Questo verme è il mio schiavo",
esordì la mia padrona. Le sue amiche, una sulla trentina e l'altra sui 40 anni,
mi squadrarono da capo a piedi e, vedendomi vestito solo con il grembiule,
scoppiarono a ridere. Mi sentii umiliato di fronte a loro, ma non ebbi tempo e
modo nemmeno di abbassare il capo che la mia Padrona mi disse, con tono deciso
ed autoritario:
"Questa - rivolgendosi alla donna
più giovane - è Mistress Pamela e lei è
Mistress Claudia. Dovrai eseguire tutti gli ordini che ti impartiranno come se
te li dessi io. Ok? Vedi di non farmi fare figuracce; ed ora vai in cucina e
preparaci il caffè".
Andai
in cucina senza fiatare; mentre attendevo che il caffè fosse pronto,
preparai i piattini, le tazzine ed i cucchiaini e li sistemai su un
vassoio rosso oltre alla zuccheriera. Sentivo le ragazze che ridevano e si
gustavano il momento. Mi presentai da loro con il vassoio, erano sedute sul
divano e le minigonne mettevano in risalto le gambe accavallate. Qualunque
uomo, davanti a tanto spettacolo si sarebbe eccitato ed io non fui da meno;
sentivo il mio sesso in fibrillazione. Miss Federica aveva in mano un
frustino e credo che il vassoio che avevo tra le mani mi avesse salvato da una
frustata che avrebbe fatto smorzare il piacere che stavo provando di fronte a
così tanta bellezza.
Appoggiai
il vassoio sul tavolino posto davanti il divano dov'erano sedute, chiesi a
Mistress Pamela ed a Mistress Claudia quanto zucchero desiderassero, poi misi
una punta di zucchero nella tazzina di Miss Federica facendo molta attenzione a
non esagerare, quindi mescolai le 3 tazzine e porsi il vassoio affinché
potessero prenderle in mano senza doversi allungare.
"Che bravo schiavo che hai, Federica"
fece Mistress Pamela.
La
mia Padrona non replicò, anzi, mi ordinò di andare in cucina a prendere un
portacenere, mentre loro degustavano il caffè. Ritornai da loro con il
portacenere.
"Mettiti a 4 zampe davanti a noi - mi
disse Mistress Claudia - e tieni il
portacenere tra i denti.... avvicinati di più".
Obbedii
senza fiatare all’ordine di Mistress Claudia, come mi aveva ordinato la mia
Padrona, si accesero tutte e 3 una sigaretta che ogni tanto sbattevano sul
portacenere che tenevo in bocca. Mentre parlavano dei fatti loro notai che le
loro gambe non erano più accavallate, ma aperte, tanto da farmi intravvedere i
loro sessi. Tutte e 3 erano senza slip e credo che il loro mostrarsi non fosse
stato casuale ma volto a vedere la mia reazione. Dentro scarpe eleganti e dai
tacchi a spillo lunghissimi Miss Federica e Mistress Pamela indossavano
autoreggenti nere, mentre Mistress Claudia indossava il reggicalze, pure quello
nero.
Tutt'ad
un tratto la mia Padrona esclamo:
"Oddio, ci siamo dimenticate del caffè per
il mio schiavo".
Mi
ordinò di far sgocciolare il caffè rimasto in 2 tazzine nella terza, poi
mi disse:
"Che peccato, ce n'è davvero poco, dovremo
allungarlo; come lo preferisci, verme?"
"Macchiato, Padrona", fu la mia
risposta, memore di quanto accaduto in mattinata.
Scoppiarono
tutte e 3 in
una sonora risata; Miss Federica prese la tazzina e ci sputò dentro, poi la
passò alle 2 amiche che fecero altrettanto.
"Prendi il portacenere - mi ordinò
Mistress Claudia - e versa tutta la
cenere dentro la tua tazzina del caffè"
Eseguii
l'ordine. Versai la cenere e mescolai.
"Fammi vedere" - mi disse
Mistress Pamela - "vedi che è
macchiato?" Seguì un'altra risata.
"Ora bevi" mi ordino la mia Padrona
ed io eseguii, poi aggiunse:
"E ringraziami che per questa volta non ti
faccio mangiare le cicche. Ho troppa voglia di giocare e non voglio perdere
tempo".
"Grazie Padrona" furono le uniche
parole che pronunciai. Mi sentivo proprio un verme, come mi chiamava lei.
"Ti piace giocare a carte?" mi
chiese la Padrona
"Si, certo, Padrona".
"Apri quel cassetto, prendi un mazzo di
carte, e le conti qui, sul tavolino. "
Presi
le carte, le contai e le dissi:
"Sono 52 più 2 jolly".
"Togli un jolly e lascialo sul tavolino, uno
è già troppo e raccogli le altre carte".
Poi
prese un guinzaglio, lo applicò al mio collare e ci indirizzammo tutti e 4
verso la stanza degli orrori. Appena arrivati mi ordinò di mettermi nudo e mi
fece inginocchiare al centro della stanza. Aprì un cassetto, prese alcune
candele, alcuni ceri grossi ed una decina di candelette basse e larghe
racchiuse in alluminio che accese al momento poi, rivolgendosi alle sue amiche:
"Ragazze, ora comincia il divertimento,
faremo un gioco che non avete mai fatto; ascolta bene anche tu, verme! Qui in
mano ho 53 carte, 52 tradizionali più una carta jolly; le allargherò, coperte,
su questo tavolino poi a turno una di noi ne sceglierà una. Se esce una carta a
Picche sarai tu, Pamela, ad infliggere una punizione che inizi con la P o che contempli qualche
oggetto, strumento o parte del corpo iniziante con la
P. Se esce una carta a Cuori, sarai tu,
Claudia, a prenderti cura dello schiavo infliggendo una punizione che inizi con
la C o che contempli qualche oggetto, strumento o parte del corpo
iniziante con la C. Se esce
una carta a Fiori sarò io, Federica, ad infliggere una punizione che inizi con
la F o che contempli qualche oggetto, strumento o parte del corpo
iniziante con la F. Le carte a
quadri invece servono a movimentare ed a variegare il tutto; alla
prima carta a quadri il numero di punizioni diventa pari al valore di
tutte le carte successive, le figure valgono 10. Alla successiva carta a quadri
il numero di punizioni diventa libero a discrezione della Mistress di turno. La
terza carta a quadri riporta il numero di punizioni al valore fisso di 1. Il
gioco andrà avanti finché non verrà pescato il jolly, carta che rappresenterà
la salvezza dello schiavo. Che ne pensate?"
"Ma è fantastico", rispose Mistress
Claudia e Mistress Pamela aggiunse "dai dai, cominciamo subito. "
Oddio,
pensai tra me e me, qui si mette male la faccenda; guardai Miss Federica con
occhi imploranti, ma lei, senza pietà mi disse:
"Hai detto tu che ti piace giocare a carte,
non è colpa mia se conosco solo questo gioco; vedrai che piacerà anche a te e sono
sicura che stasera mi ringrazierai".
Dicendo
questo mescolò le carte e le allargò sul tavolino. Mistress Claudia estrasse la
prima carta e fu una carta a Fiori era il turno di Miss Federica per una
punizione iniziante con la F. La
Padrona mi prese al guinzaglio e mi fissò polsi e caviglie alla croce, prese
una frusta e, dopo avermela fatta annusare tutta si allontanò di qualche passo
e quindi mi diede una frustata nel petto. Fu particolarmente forte e non
resistetti a lanciare un urlo di dolore.
"Coraggio, verme, siamo solo agli inizi, prima
che esca il jolly....."
e
non aggiunse altro. Ripose la frusta al suo posto e si avvicinò al tavolino per
estrarre la successiva carta e fu una carta a Cuori. Mistress Claudia pensò un
istante poi si avvicinò a me, mi slegò dalla croce lasciandomi i bracciali ai
polsi ed alle caviglie, mi prese al guinzaglio e mi trascinò verso un angolo
della stanza dove a terra erano fissati 4 ferri ad U.
"Distenditi lì", mi disse.
Utilizzando
4 ganci fissò i miei polsi e le mie caviglie ai 4 ferri posti a terrà poi iniziò
a camminare lentamente attorno a me, si mise a gambe aperte sopra la mia testa
così che potessi intravedere il suo sesso.
"Ti piace, schiavo?"
"Si, Mistress Claudia" risposi,
credendo di farle un complimento.
"E chi ti ha dato il permesso di guardare la
mia intimità? Federica, Pamela, gliel'avete dato voi il permesso?"
"No" risposero in coro.
Rivolgendosi
a me disse solamente:
"Hai commesso un grave errore, verme, ed ora
dovrò punirti".
Si
tolse una scarpa ed appoggiò il suo piede sui miei occhi, poi alzò l'altro
piede poggiando tutto il suo peso sul mio viso rimanendovi per pochi secondi;
poi si indirizzò verso il mio sesso giocandovi con la punta e con il tacco
dell'altra scarpa. quindi salì con tutti e 2 i piedi sulla mia pancia e
cominciò a calpestarmi; sentivo il suo tacco lunghissimo ed appuntito affondare
nella mia carne, lo sentivo fin dentro lo stomaco; per fortuna era magra e
quindi il suo peso non era esorbitante, ma quel tacco era infernale. Camminando
qua e là per il mio corpo si soffermò con il tacco su un mio capezzolo, ci
giocò un po’ e poi lo schiacciò con tutto il suo peso; si mise a ridere e
guardandomi mentre mi contorcevo dal dolore mi disse:
"Vedi, i vermi come te si schiacciano così".
Poi
discese dal mio corpo e si diresse verso il tavolino per estrarre la successiva
carta; e fu una carta a Picche. Era arrivato il turno di Mistress Pamela la
quale si avvicinò a me con una sedia in mano. l'appoggio al mio fianco e si
sedette. mi fece un sorriso e la cosa mi fece piacere. Lentamente cominciò ad
accarezzarsi le gambe, dapprima i polpacci e poi su fino alle cosce; con
movimenti altrettanto lenti si tolse una prima calza rovesciando l'interno
all'esterno, mi ordinò di aprire la bocca e me la infilò tutta quanta. Sentivo
il sapore del suo piede mentre si tolse l'altra calza e quindi avvolse con
entrambe il mio viso all'altezza del naso in modo che potessi annusarle. Poi mi
ordinò di leccarle il piede destro, dapprima le dita poi mi mise in bocca
l'intero piede fin quasi a farmi vomitare; mi fece ripetere la stessa cosa con
l'altro piede per alcuni minuti. Al termine salì in piedi e si mise a fare
alcuni passi per la stanza; in un primo momento non capii il motivo poi si
avvicinò nuovamente a me e mi disse:
"Camminando per la stanza i miei piedi si
sono sporcati; e tutto per colpa della tua saliva. Provvedi a pulirli per bene!"
Ripetei
l'operazione fatta in precedenza ma questa volta il sapore dei suoi piedi era
ben diverso. erano sporchi di terra che mi rimaneva in bocca, impastata con la
mia saliva; mi faceva quasi vomitare, ma continuai, nella speranza che la cosa
le desse piacere. Le resi i piedi puliti come prima, riprese le calze, le
indossò ed andò verso il tavolino a pescare la carta successiva. Fu una carta a
Quadri e vidi nel volto delle Mistress una certa soddisfazione. D'ora in poi le
punizioni sarebbero state in base al valore della carta pescata. Mistress
Pamela scartò la carta a quadri e pescò una successiva. pescò il 2 di Picche. Era
nuovamente il turno di Mistress Pamela che avrebbe dovuto darmi 2 punizioni. Si
avvicinò alla mia Padrona, parlarono a bassa voce poi Miss Federica aprì un
cassetto. estrasse un oggetto nero simile ad una maschera; Mistress Pamela lo
prese e si avvicinò a me. era proprio una maschera in pelle nera. me la fece
indossare e poi la legò dietro la nuca molto stretta, quasi da farmi male. Controllò
che fosse bel attillata ed aderente alla mia testa; era praticamente una
seconda pelle perché non si muoveva nemmeno di un centimetro. All'altezza della
bocca era stato applicato e cucito un cilindro in plastica per metà
rimaneva esterno alla maschera e per l'altra metà mi entrava in bocca. Poi
prese un imbuto e lo infilò nella parte esterna del cilindro e mi disse:
"Oggi ha fatto tanto caldo, ho bevuto molto
ed ho una voglia pazzesca di pisciare".
Si
alzò la gonna, si abbassò fino all'altezza dell'imbuto ed iniziò a pisciarvi
dentro, lentamente in modo che non soffocassi e potessi berla tutta. Non
fu moltissima come pensavo, ma non era finita qui. era uscito il 2 di picche
infatti... Mi slegò i polsi, mi fece alzare in piedi, mi tolse la maschera e mi
chiese:
"Ti è piaciuta?"
Risposi
di si anche se in verità il sapore era aspro, ma non avevo scelta. Mi prese al
guinzaglio e mi trascinò dietro a se in direzione del bagno; prese dalla stanza
una panchina e la posizionò vicina al water.
"Distenditi all’indietro fino ad infilare la
testa dentro al water più dentro che puoi ed apri bene la bocca."
Eseguii
l'ordine ed infilai la testa dentro al water. Mistress Pamela alzò la sua
gonna, si sedette sopra la mia testa e completò la pisciata. questa volta senza
freni. Un getto violentissimo ed interminabile innaffiò la mia testa e riempì
la mia bocca; quando terminò mi disse:
"Ora pulisci la mia fica con la lingua, non
vorrai che mi sporchi la gonna".
Cominciai
a leccarla, dapprima odorante d'urina, poi pian piano il sapore divenne più gradevole;
sentivo che la mia lingua la eccitava. poi d'un tratto si alzò e mi disse con
voce sprezzante:
"Alzati, mettiti in ginocchio ed infila
nuovamente la testa dentro al water per davanti; sei una merda e questo è il
posto dove va a finire la merda".
Obbedii
senza fiatare perché ero davvero senza forze e senza fiato; chiamò a sé Miss
Federica e Mistress Claudia che avevano assistito a tutta la scena sulla porta
del bagno. Sentii 3 piedi
che premevano forte sulla mia nuca quasi a cacciarmi dentro al water; quando
fui dentro al massimo fu premuto il bottone dello sciacquone che lavò tutta la
mia testa.
Al
termine Miss Federica mi disse:
"Hai un minuto per rimetterti a posto e
venire di là e, mi raccomando, usa gli asciugamani di carta".
Mi
asciugai velocemente e ritornai in stanza dalle Mistress. La Padrona mi agganciò un
polso alla croce e poi, rivolgendosi alle sue amiche disse:
“A veder bere il mio schiavo mi è venuta una
sete.. che ne dite di un drink?” “Volentieri”,
risposero Mistress Pamela e Mistress Claudia e tutte e 3 rientrarono in
soggiorno lasciandomi solo.
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