17/09/12

All'inferno e...Ritorno Capitolo 7: Una giornata tranquilla


Passò un bel po’ di tempo, non quantificabile in quanto ne avevo perso la cognizione, quando sentii il rumore dell’auto della Padrona; Provai ad alzarmi da terra, ma le gambe non mi ressero e caddi. Miss Federica, appena entrata in soggiorno vide tutta la scena, mi si avvicinò e mi disse:
Vai pure a dormire; domattina devi portarmi la colazione e poi hai i tuoi compiti da svolgere”.
La ringraziai del pomeriggio passato con lei e le sue amiche, poi lentamente mi alzai ed a fatica raggiunsi la mia stanza. Ero veramente a pezzi, mi stesi sulla coperta e chiusi gli occhi, ma non riuscii ad addormentarmi subito; sentivo troppo male dappertutto. Poi la stanchezza prevalse e finalmente trovai il sonno.
L’indomani fui svegliato dalla luce del sole, guardai l’orologio e vidi che mancava un quarto alle 7. Mi alzai a stento per recarmi in cucina, dovevo preparare il caffè per la Padrona. Quando fu pronto bussai alla porta della camera, attesi che la Padrona mi desse i permesso di entrare e le portai il vassoio con il caffè.
E’ già zuccherato, Padrona; pronto da bere” le dissi.
Mm squisito, davvero buono” furono le sue parole.
Ne lasciò 2 gocce, ci sputò dentro e mi porse la tazzina.
Ecco la tua colazione, schiavo, bevila velocemente ed inizia la tua giornata. Sai cosa ti aspetta”.
Si, Padrona, devo fare le pulizie di casa” le risposi. Bevetti il caffè ed uscii dalla camera, richiudendo la porta. La Padrona sicuramente avrà voluto dormire ancora un po’. Andai nel ripostiglio e mi procurai tutto l’occorrente per le pulizie. Cominciai dalla stanza degli orrori anche perché era distante dalla camera della Padrona. Non volevo fare rumore che potesse darle fastidio e rovinarle la giornata. Pulii e disinfettai tutto il materiale utilizzato dalle Mistress e lo riposi nei cassetti, spolverai i mobili e poi pulii il pavimento. Cercai di mettere tutto l’impegno perché non me la sentivo di ricevere altre punizioni. Sistemata la stanza mi dedicai al bagno adiacente. Finito di pulirlo lo ammirai con soddisfazione: era venuto lucidissimo. Proprio mentre finivo, sentii i passi della Padrona che entrava nella stanza. La vidi osservare attentamente tutto quanto, ispezionò il bagno ed al termine disse:
Hai fatto un buon lavoro, ma sono sicura che puoi fare meglio. Ora vai in cucina e preparati la pasta; io come al solito pranzerò fuori e rientrerò in serata. Nel ripostiglio c’è una cesta di biancheria da stirare che ti aspetta nel pomeriggio”.
Si Padrona” le risposi e mi recai in cucina, presi la pentola e misi a bollire l’acqua.
Mentre bolliva cercai del sugo nell’armadio, ma non ne trovai. Poco male, pensai, la mangerò condita con l’olio. Con la coda dell’occhio vidi la Padrona aprire un armadio e piegarsi per raccogliere quella che poi vidi era una ciotola. Feci in tempo a notare che era priva degli slip e cominciai ad eccitarmi. Venne verso la cucina e mi disse:
Questo è il tuo piatto, versaci la pasta”.
Con voce flebile le chiesi se ci fosse del sugo, ma lei mi rispose:
A quello ci penso io”.
Nel frattempo la pasta era pronta e, come ordinatomi, la versai nella ciotola. La Padrona mi si avvicinò, prese la ciotola in mano e, guardandomi con un ghigno più che un sorriso se la mise tra le cosce, alzò la minigonna e fece cadere un po’ di pipì sulla pasta.
Ecco qui il tuo sugo, un sugo speciale perché è prodotto direttamente dalla tua Padrona. Prendi la ciotola, la appoggi per terra, mescoli la pasta con una mano e poi la mangi, tutta, direttamente con la bocca. Proprio come un cane. Avanti!
La mangiai davanti a lei, tutta, come mi aveva ordinato e quando fui al termine sentii la Padrona dirmi:
Immagino che ora avrai sete, vero?
Si Padrona.”
Resta in ginocchio e dammi la ciotola!
Le diedi la ciotola e se la rimise nuovamente tra le cosce lasciandovi cadere tutto il resto della pipì. Quando ebbe finito me la porse dicendomi:
Ecco, qui potrai dissetarti ogni qualvolta avrai sete; portala nel nostro bagno. Andrai a bere lì.”
Si Padrona”, le risposi; e mentre mi allontanavo sentivo la sua risata sarcastica colma di soddisfazione riempire tutta la casa. Quando ritornai in soggiorno, la vidi pronta per partire; si indirizzò verso la porta dicendomi:
Stasera rientrerò molto tardi; nel pomeriggio stiri la biancheria e per cena puoi mangiare le 2 fette di prosciutto che trovi in frigo. Mi raccomando vai a letto presto perché domani ti voglio in forma smagliante. Non penserai che tutte le giornate siano tranquille come quella di oggi”.
Come comanda Lei, Padrona” fu la mia risposta. Dopo di che sentii chiudersi la porta a chiave e poi il rumore della macchina che si allontanava.
Passai tutto il pomeriggio a stirare; per fortuna che già a casa lo facevo e quindi non feci danni, poi cenai e quindi, stanco morto mi stesi sulla mia coperta e mi addormentai quasi subito. Mi svegliò il rumore della Porsche della Padrona; mi alzai e mi diressi verso la porta ad accoglierla. Appena entrata le chiesi:
Ben ritrovata Padrona. Ha bisogno di qualcosa?
No, vai pure a letto, schiavo; credo che domani avrò voglia di divertirmi e ti voglio sveglio e reattivo”.
Si Padrona, vado subito a letto” le risposi e così fu. Sapendola ritornata a casa mi rilassai e presi sonno in pochi minuti.

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